Le autostrade e i cortili scolastici di Pechino sono stati chiusi venerdì (5 novembre) a causa del forte inquinamento, mentre la Cina aumenta la produzione di carbone e deve affrontare il controllo del suo record ambientale in ogni momento colloqui internazionali sul clima.
I leader mondiali si sono riuniti in Scozia questa settimana per i negoziati COP26 annunciati come una delle ultime possibilità per evitare un cambiamento climatico catastrofico, anche se il presidente cinese Xi Jinping ha tenuto un discorso scritto invece di partecipare di persona.
La Cina – il più grande emettitore mondiale di gas serra responsabili del cambiamento climatico – ha aumentato la produzione di carbone dopo che le catene di approvvigionamento negli ultimi mesi sono state messe in difficoltà da una crisi energetica a causa dei rigorosi obiettivi di emissioni e dei prezzi record del combustibile fossile.
Venerdì una fitta foschia di smog ha ricoperto zone della Cina settentrionale, con visibilità in alcune aree ridotta a meno di 200 metri, secondo le previsioni meteorologiche del paese.
Alle scuole della capitale – che ospiterà le Olimpiadi invernali a febbraio – è stato ordinato di interrompere le lezioni di educazione fisica e le attività all’aperto.
Tratti di autostrade verso le principali città tra cui Shanghai, Tianjin e Harbin sono stati chiusi a causa della scarsa visibilità.
Gli inquinanti rilevati venerdì da una stazione di monitoraggio presso l'ambasciata americana a Pechino hanno raggiunto livelli definiti “molto insalubri” per la popolazione generale.
I livelli di piccole particelle, o PM 2,5, che penetrano in profondità nei polmoni e causano malattie respiratorie, si aggiravano intorno a 230, molto al di sopra del limite raccomandato dall’OMS di 15.
Le autorità di Pechino hanno attribuito l’inquinamento a una combinazione di “condizioni meteorologiche sfavorevoli e diffusione dell’inquinamento a livello regionale” e hanno affermato che lo smog probabilmente persisterà almeno fino a sabato sera.
Ma “la causa principale dello smog nel nord della Cina è il consumo di combustibili fossili”, ha affermato Danqing Li, responsabile del clima e dell’energia di Greenpeace per l’Asia orientale.
La Cina genera circa il 60% della sua energia dalla combustione del carbone.
Orario di pubblicazione: 05-nov-2021